Forte episodio di maltempo ormai alle porte
Possibili locali criticità su alcuni bacini dal Canavese all'Ossola
In questo articolo proveremo a fare chiarezza su quali possano essere le configurazioni potenzialmente pericolose per la nostra regione, tralasciando volutamente il dilagante falso allarmismo e sensazionalismo che ne consuegue. L'autunno è stagione di contrasti tra masse d'aria di caratteristiche diverse e tutte le gravi alluvioni che hanno colpito in maniera piu' o meno estesa la regione avevano delle analogie comuni. Di seguito proviamo ad elencarne alcune di esse che frequentemente esaltano la fenomelogia in questa porzione di territorio chiusa tra le montagne, premettendo che alcuni locali criticità specie in alluvioni lampo sfuggono alla casistica:
- Intensi scambi meridiani sul bacino del Mediterraneo con conseguente evoluzione lenta della depressione, ostacolata da un alta pressione sull'Europa orientale
- Energico flusso meridionale in quota con conseguente sollevamento orografico (stau)su Alpi e Prealpi, con elevati gradienti barici a tutte le quote.
- Acque del Mediterraneo piuttosto calde in grado di fornire un elevata energia in termine di vapore acqueo
- Zero termico elevato
- Locali fenomeni convettivi che forniscono picchi precipitativi piuttosto intensi
- Il verificarsi di situazioni perturbate antecedenti all'evento con conseguente saturazione dei suoli
- Formazione di minimi pressori persistenti alle varie quote
- Locali carenze idrogeologiche generati da fattori antropici quali l’urbanizzazione che causa interferenze negative con il reticolo idro-grafico
Premettendo che questi sono solo alcuni aspetti da considerare come utile elemento previsionistico, vorremmo soffermarci sulla collocozione temporale dell'evento; esso spesso si inquadra in andamenti stagionali piuttosto anomali, tipo scorci di estate che si prolungano sin oltre l'equinozio d'autunno. Il sottoscritto era presente sia all'alluvione del 1994 che quella del 2000, quest'ultima come estensione di territorio interessato non ha avuto eguali, la seconda interesso' in particolare il bacino del Tanaro. Dopo 3 giorni di piogge incessanti (oltre 600 mm) su gran parte del Piemonte meridionale, si verificano piene record del fiume Tanaro e di molti suoi affluenti, in particolare il Belbo, che investirono decine di comuni nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria causando una delle più gravi alluvioni nel settore meridonale della regione. Ecco alcune sinottiche responsabile di piogge di notevole intensità su vaste aree dell'Italia nord-occidentale, gli organi preposti dovranno valutare attentamente l'evoluzione prevista, cercando di interpretare in maniera ponderata i numerosi modelli ad area limitata dipsonibili. L'asse di saccatura a nostro modo di vedere trasla molto più velocemente rispetto a dinamiche del passato, la depressione tende a colmarsi e sprofondare nel Mediterraneo centrale,la quota neve si mantiene su valori più consoni al periodo, inoltre i terreni sono decisamente asciutti su gran parte dei settori montani e pedemontani.
1968 1994
2000 2014
Non sostituendoci alle autorità preposte ci sentiamo di consigliare attenzione su locali criticita',in particolare i bacini che vanno dalla Stura di Lanzo sino al bacino del fiume Toce, in quest'ultimo si potranno accumulare sulle zone alpine sino a 400mm di accumulo nell'intero evento. Ci riaggiorneremo quando saranno a disposizione modelli ad area più limitata per gli eventuali dettagli.
E tu, come la pensi?
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