Primavera 2017:asciutta e mite-Parte 1

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Dopo un inverno decisamente mite anche la primavera (trimestre marzo-aprile-maggio) è caratterizzata da temperature spesso superiori alle medie, con solo il mese di maggio con scarto termico di circa 1°C,mentre nei restanti mesi spiccano i 2.7 C di anomalia positiva di marzo, rispetto alla media 1981-2010. Per quanto riguarda le precipitazioni, l'intero trimestre ha confermato il trend degli ultimi anni, caratterizzato dalla quasi totale assenza di fronti atlantici organizzati e frequenti pause anticicloniche. Il pattern dominante è stato sempre il medesimo: una anomalia di geopotenziale sull'Europa occidentale che ha di fatto bloccato il normale flusso umido atlantico. Non sono mancate le prime ondate di caldo fuori stagione, particolarmente rilevante per l'intensità dell'evento, quella occorsa nella terza decade di maggio, quando complice il consueto consolidamento dell'alta pressione africana, le temperature tra Cuneese e Torinese hanno raggiunto valori prossimi ai 31-33 °C, dopo un inizio di mese accompagnato da copiose nevicate a quote medie per la stagione.

Fig.2: la primavera meteorologica esordisce con correnti asciutte settentrionali. In foto la bassa Val Susa vista dalla Sacra di S.Michele il giorno 1 marzo

Marzo esordiva con estrema dinamicità, tra venerdì 3 e domenica 5 marzo 2017 una depressione atlantica fa il suo ingresso sul Mediterraneo occidentale e da qui richiama aria umida e perturbata meridionale verso le regioni alpine. Piogge battenti si registrano su zone di pianura, mentre le nevicate su alcune vallate si spingono fin verso i 700 metri. Il giorno 7 affluiscono correnti asciutte settentrionali con pressione in aumento. La disposizione della figura anticiclonica che andrà a instaurarsi contribuirà a generare una situazione favonica nelle valli alpine, con zero termico oltre i 3000 m, accompagnata da anomali tepori per la seconda decade di marzo. Resta fresco solo al primo mattino con ampia escursione termica giornaliera su zone di pianura. La seconda decade del mese di marzo 2017 risulta complessivamente stabile, accelerando il risveglio vegetativo. Prime punte di oltre 20 C si registrano in area urbana Torinese. Nei giorni successivi sulle isole Britanniche si forma una estesa figura di bassa pressione, che richiama umide correnti sud occidentali. Inizialmente le precipitazioni si concentrano sui settori settentrionali della regione, in seguito con l'approfondirsi della depressione sulla penisola Iberica, le correnti ruotano dai quadranti meridionali, estendendo le precipitazioni anche ad ampie zone di pianura. Si apre un periodo di tempo instabile.Le condizioni di maltempo proseguono fino alla mattinata di domenica 26 marzo. Durante l'episodio d maltempo si manifestano i primi temporali sulla pianura Torinese.La neve torna a cadere copiosa sopra i 1500-1700 m con locali sconfinamenti a quote inferiori. Il mese si conclude con l'espansione verso l'Europa centrale di un promontorio anticiclonico di matrice africana, che interessa nuovamente la regione, con valori di temperatura superiori alla norma.

Fig.3: la straordinaria mitezza il giorno 20 marzo metteva in crisi il manto nevoso nella stazione sciistica di Sauze a circa 1500 m. A quote medio alte l'innevamento si presenta abbondante. Fonte immagiine Vitton

I primi giorni di aprile esordiscono con la formazione di un'estesa figura di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale che interessa marginalmente anche la nostra provincia. I fenomeni più intensi si concentrano su zone alpine e le nevicate si spingono a quote medie basse per la stagione, in particolare fra le valli di Lanzo e la valle Orco. Segue un lungo periodo generalmente stabile con temperature superiori alla norma. Tale anomalia termica si conclude tra il 18 ed il 19 aprile, quando una massa d'aria molto fredda per la stagione muove dalla regione alpina verso la nostra provincia, apportando un forte calo termico ed un rinforzo della ventilazione settentrionale.

Fig.4: il mese di aprile esordisce con alcuni temporali tra pianura Torinese e zone pedemontane. Immagine della nostra webcam di S.Elisabetta

SECONDA PARTE

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