Una nevicata tanto attesa
Questa volta la neve che si preannunciava da qualche giorno è arrivata, regalando scenari finalmente invernali a tutte le quote dopo mesi aridi funestati da incendi boschivi. La sinottica di questo evento nevoso è stata da manuale ma qualcosa non ha funzionato su molte aree. Le premesse e le carte a nostra disposizione parlavano chiaro riguardo gli accumuli, ma altri fattori hanno influito sulla distribuzione territoriale della neve. La giornata asciutta che ha preceduto l'evento oltre a ripulire l'aria dagli agenti inquinanti, ha avuto il merito di rompere qualsiasi tipo di inversione, che spesso crea notevole confusione nelle speranze nevose dei tanti meteo appassionati. Alcuni aspetti hanno disilluso le aspettative di numerosi appassionati, di questi possimo citarne tre principali:
- nelle aree densamente urbanizzate le differenze termiche con l'ambiente rurale in queste situazioni tendono ad annullarsi e la consueta isola di calore urbana comporta una diminuzione dell'altezza cumulata. A parte l'altimetria che determina un maggiore accumulo su zone pedecollinari, un fattore molto importante è da ricercarsi sulla temperatura del suolo, che determina una più rapida fusione della neve che va depositandosi.
- in questo tipo di sinottiche la particolare orografia della valle padana occidentale determina l'incanalamento da N-N/E delle correnti nei bassi strati. Il ripido pendio collinare prossimo alla zona compresa tra Moncalieri-Trofarello-Cambiano pone la zona in parziale ombra pluviometrica a tale flusso, inibendo in parte i fenomeni.
- la posizione del minimo ha sfavorito le zone del basso Canavese con precipitazioni deboli ed intermittenti mai in grado di creare una colonna favorevole alla caduta della neve.
Fig.2: splendida vista sul capoluogo la mattina del 3 dicembre con aria limpida ed asciutta.
Aspetto di notevole importanza nel prevedere una nevicata sono le temperature ai piani sobarici di 950 hpa(circa 500 metri ) e 925 hpa(circa 700 metri). Spesso al suolo si hanno valori prossimi allo zero specie su zone rurali, l'occhio esperto del previsore deve guardare molti dettagli al fine di stimare un possibile accumulo. Non esistono carte meteo affidabili che dicano con esattezza quanti cm si possono accumulare su una determinata zona,ma attraverso vari parametri è possibile fare una stima. Mediamente sul capoluogo si sono rilevati accumuli di 3-5 cm su zone centrali,5-10 cm su quartieri pedecollinari a fronte di una precipitazione di circa 18-20 mm; lo scenario cambia radicalmente appena saliti sulla collina Torinese, qui la nevicata si è presentata più fitta con temperatura debolmente negativa, accumulando 30-40 cm a 600-700m di quota, specie sui versnti esposti a N/E. Il flusso umido da E-SE non è riuscito ad interessare i settori interni delle valli occidentali limitandosi ad interessare le zone pedemontane con cumulate di 40-50 cm a circa 600-800 metri specie su Val Susa e vallate del Pinerolese, interessate direttamente dal flusso umido sud orientale. La stagione ha avuto un inizio molto promettente ed altre fasi dinamiche sono all'orizzonte. L'autunno appena passato ha rilevato mediamente 50 -60 mm di pioggia su oltre 200 mm attesi, risultando uno dei più siccitosi degli ultimi anni,i bacini e gi invasi hanno finalmente beneficiato di queste ultime precipitazioni.
Di seguito alcune immagine inviateci da alcuni lettori
Su Torre Pellice sono stati misurati 70 cm, un metro di cumulata a Villar Pellice. Cortesia Gabriel
Cumiana tra 400 e 500 metri e Coazze 700 metri
Collina Torinese parco della Rimembranza 500-700 metri. Un momento della nevicata al Parco della Colletta
Per finire un breve video che raffigura la situazione nella vicina collina Torinese con ricami invernali
E tu, come la pensi?
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