Autunno 2019: mite ed estremamente piovoso. Seconda Parte
NOVEMBRE
Il primo giorno del mese si apre sulle pianure con le brume tipiche autunnali, complice una nuvolosità medio bassa. Nei giorni successivi un'ampia saccatura in approfondimento sull'Europa occidentale richiama correnti umide sud occidentali, con conseguente ombra pluviometrica su parte della pianura Torinese e nevicate a quote medie per la stagione in alta Val Susa. La nostra stazione del Moncenisio rileva un accumulo di 20 mm il giorno 3 novembre. Il giorno 4 il graduale allontanamento della saccatura favorisce un deciso miglioramento su tutta la provincia. Complice la tesa circolazione occidentale condizioni di foehn si instaurano su pianure e sbocchi vallivi ( Bussoleno Torinometeo 17 °C). La decade prosegue condizionata da una depressione sulle Isole Britanniche che invia corpi nuvolosi irregolari, in un contesto asciutto e termicamente nelle medie stagionali.
Fig.6: i pendii innevati del Frais ammantati da circa 50 cm di neve la mattina del 16 novembre
La stagione sciistica inizia sotto i migliori auspici, con un buon fondo sulle piste delle vallate alpine a quote medie. Tra il 10 ed il 12 novembre una perturbazione atlantica in approfondimento sulla Francia richiama deboli ed umide correnti meridionali, le precipitazioni risultano deboli ed intermittenti sul territorio. Tra il giorno 12 e la mattina del 14 novembre complice la serenità del cielo si registrano le prime deboli gelate su aree rurali (Cavagnolo -1.1 °C; Cortandone -1.8 °C). Tra il giorno 14 ed il 15 novembre una saccatura in approfondimento sulla Francia richiama umide correnti meridionali con le prime nevicate a quote medio basse della stagione( Cuneo città 20 cm di neve, fonte Arpa Piemonte). Le vallate alpine sopra i 500 metri beneficiano di una generosa nevicata per la stagione, le cui caratteristiche si presentano tipicamente altimetriche. Il flusso umido e mite sciroccale ha la meglio sulla pianura Torinese, con le consuete sacche fredde da Carmagnola verso sud. Sui rilievi alpini piemontesi gli apporti massimi di nuova neve sono stati intorno al metro sulle Alpi Graie al confine con la Valle D'Aosta, con valori di poco inferiori (80- 90 cm) sul Piemonte settentrionale, 60-80 cm sulle Alpi Marittime, 30-50 cm su Alpi Cozie(fonte Arpa Piemonte). Valli di Lanzo sugli scudi con accumuli oltre i 100 cm a 1500 metri. La sinottica sino a fine decade resta governata da una bassa pressione sulle Isole Britanniche che invia a più riprese impulsi nuvolosi sulle regioni occidentali, con quota neve generalmente compresa tra 700 e 900 metri e precipitazioni intermittenti.
Fig.7: carta di analisi dell’altezza di geopotenziale a 500 hPa il 23 novembre 2019 ore 18:00 UTC.
La terza decade è caratterizzata dall'episodio del 22-25 Novembre 2019. Una profonda saccatura atlantica (Luis) in approfondimento sul bacino del Mediterraneo attiva un intenso flusso sciroccale a media ed alta quota. Come spesso accade in episodi perturbati intensi, i principali ingredienti sono da ricercarsi in una zona di alta pressione di blocco sull'Europa orientale e un intenso scambio meridiano sul Mediterraneo occidentale. Le precipitazioni più intense si manifestano su basse vallate alpine occidentali e nord occidentali con accumuli localmente superiori ai 400 mm in 96 ore. In area urbana Torinese il totale delle precipitazioni risulta simile all'episodio del novembre 2016. Anche le nevicate che hanno accompagnato questo evento sono state decisamente importanti, persistenti e caratterizzate da una densità piuttosto elevata sin dal primo giorno di precipitazione. Complessivamente, a 2000 m circa si sono avuti apporti di 100-130 cm di neve su tutti i settori, con valori maggiori (130-150 cm) su Alpi Graie e Pennine e sui settori al confine con la Liguria; quantitativi cumulati inferiori (80-120 cm) sulle Alpi Cozie. A quote più basse, intorno ai 1600-1700 m, in tutti i settori si sono registrati circa 70 cm di nuova neve e, nelle zone maggiormente interessate, fino a 160-210 cm oltre i 2200-2400 m. La quota delle nevicate, inizialmente intorno ai 1000 m, con valori localmente più bassi, si è alzata nel corso dell’evento, determinando una ulteriore umidificazione della neve al suolo, fino a quote prossime a 1800-2000 m (fonte Arpa Piemonte). Nel nostro comparto territoriale a parte locali criticità non vi sono stati particolari danni; le uniche criticità si rilevano lungo il Po e alcuni dei suoi tributari (Ghiandone, Chisola e Banna a Sud di Torino; Ceronda, Stura di Lanzo e Malone a valle del capoluogo, fonte SMI)). Nel suo insieme le portate dei fiumi hanno presentato colmi di piena piuttosto prolungati. Il mese si conclude con correnti più asciutte nord occidentali che attivavano nuovamente tiepidi venti di fohen e nevicate su zone alpine di confine. A Torino la temperatura media del mese di novembre 2019 è risultata superiore alla norma del periodo 1981 - 2000, con un’anomalia termica positiva di circa un grado ( Istituto di Fisica 8.9 C; To R.Parco 9.0 C). Le precipitazioni estese, risultano eccezionali( R. Parco: 269 mm; To Istituto di Fisica: 257 mm). Accumuli abbondanti si rilevano anche su aree alpine, privilegiate dallo sbarramento orografico, con cumulate superiori ai 500 e 600 mm mensili tra Valli di Lanzo e Orco.
CONCLUSIONI
Questo trimestre autunnale entra in casistica come uno dei più caldi mai registrati. Straordinari tepori si sono prolungati sino ad ottobre. Si nota anche in questa stagione appena conclusa come gli eventi climatici estremi risultino in aumento. Essi determinano troppo spesso gravi conseguenze sul territorio, sulla salute della popolazione, le attività economiche, l'ambiente e la società in genere. Una superficie del Mediterraneo troppo calda con conseguente maggiore disponibilità di energia e vapore acqueo, contribuisce in maniera determinante durante il normale passaggio stagionale ad intensificare la violenza dei fenomeni. Ne sono una dimostrazione gli intensi episodi di maltempo occorsi nell'Alessandrino il 21 ottobre, o le maree eccezionali a Venezia il 12 novembre. Le cumulate hanno presentato caratteristiche superiori alle medie di riferimento in tutto il territorio, Nella nostra stazione di riferimento in Valle Sacra il trimestre autunnale ha chiusa a circa 870 mm, non è da escludere che in località più esposte allo sbarramento orografico si possa aver superato i 1000 mm nel trimestre.
Per finire la temperatura media annua nel Torinese risulta influenzata da andamenti stagionali sempre più caldi. Nella nostra stazione di riferimento la temperatura media annuale si è attestata a 15.1 gradi circa 1,4 °C sopra la media 1981-2010 con febbraio, giugno e dicembre che più hanno contribuito all'anomalia annuale
Fig.8: Anomalia mensile nei pressi della nostra stazione di To R.parco
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Fig.9: I murazzi di Torino allagati la mattina del 24 novembre
Fig.10: la nevicata a quote comprese tra i 1100 metri di Fenestrelle e i 1500 metri di Pragelato
Fot 11: La grandinata del giorno 8 settembre a Carmagnola
Staff Torinometeo